"La Sierra Leone è un paese meraviglioso, dove la gente ti è amica subito...."
Giovedì 7 marzo 2019, presso la sala cinema dell'ENGIM Patronato Leone XIII, i nostri studenti hanno avuto la rara possibilità di ascoltare don Mario Zarantonello, missionario dei giuseppini, in Sierra Leone.
E' una rara possibilità perchè don Mario non si allontana spesso dal paese africano. E' 37 anni che lavora in Sierra Leone e non l'ha abbandonata nemmono durante la guerra civile che si è protratta dal 1991 al 2002.
Non si è allontanato dal paese neanche durante l'epidemia di ebola, che ha provocato, nel paese, 35.000 orfani.
Don Mario Zarantonello è direttore delle scuole di formazione professionali ENGIM presenti nel paese africano. Ben 600 ragazzi frequentano gli istituti per diventare falegnami, meccanici, elettricisti saldatori, ecc..
Nelle scuole imparano un ,mestiere ma anche a sognare in grande, tanto che, attualmente, il 75% dei giovani sierraleonesi frequenta la scuola e lo stato ne paga l'istruzione.
L'Africa è un continente grande e ricco, quindi oggetto di interesse di molte nazioni, soprattutto per la presenza di materie prime. In Sierra Leone ci sono diamanti, ferro, bauxite e tantalio.
La Francia voleva sfruttare le zone diamantifere ed ha quindi "creato" la guerra. In realtà in Sierra Leone ci sono 16 tribù diverse ma amalgamate tra loro, perciò non è stata una guerra civile.
Don Marco con gli altri missionari dell'ENGIM Internazionale, sono presenti con delle scuole professionali che preparano personale che spesso viene assunto nelle miniere, ma che prosegue anche gli studi fino a diventare ingegnere e professore, occupati nel paese e fuori dal paese. Sono poi presenti dei Dispensari medici dove è possibile ricevere le prime cure e le medicine per le malattie più comuni. Durante l'epidemia di ebola i primi a morire è stato proprio il personale dei Dispensari perchè non erano preparati a gestire la situazione. Ora però l'ebola non c'è più da alcuni anni, si è spostata in centro africa.
I sierraleonesi sono poveri, i ragazzi spesso non mangiano, esistono villaggi che hanno ancora i tetti in paglia. L'acqua si deve prendere dai pozzi, non esiste fognatura ne tantomeno elettricità.
Ma il sorriso è sulla bocca di tutti, perchè è nella cultura africano "far sentire accolto chi arriva"
A mai avuto paura di essre rapito?
"Quando vivi in sintonia con le persone, ti senti al sicuro. Non si abbandona mai un amico, specie se ammalato. La nostra vicinanza, anche nei momenti peggiori della guerra e dell'epidemia, ha creato riconoscenza. Non siamo mai fuggiti dalla Sierra Leone, avevamo paura, abbiamo rischiato di essere uccisi, ma non abbiamo mai abbandonato gli amici"
Quando, 10 giorni fa, è tornato in Italia come l'ha trovata?
" Venendo in Italia ho trovato tanta violenza verbale, tanta volgarità che toglie la dignità alle persone. Ho trovato però anche tanta tecnologia all'avanguardia, che potrebbe aiutare l'Africa. Anche la cultura africana potrebbe aiutare la nostra. Ciascuno di voi potrebbe donare la sua unicità al suo vicino"
Alla fine don Mario Zarantonello e il prof. Vidale, che è stato volontario in Sierra Leone, hanno invitato i nostri ragazzi a passare un mese o anche un anno nelle missioni ENGIM come volontari, per dare ma anche per ricevere.
Tra lingua, cultura e nuove competenze i nostri studenti vivono la loro esperienza di viaggio verso l’autonomia e l'autostima.
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